La Nostra Esperienza in Una Farm Australiana

La Nostra Esperienza in Una Farm Australiana

La Nostra Esperienza in Una Farm Australiana

Consigli e opinioni sul lavoro in farm - L'esperienza di Corinna e Simone
Questo è un messaggio per tutti gli Italiani che vorrebbero vivere un’avventura da Backpackers nella selvaggia Australia.Siamo Simone e Corinna e siamo arrivati in Australia nel settembre 2014.
Dopo aver passato due mesi a Brisbane dove abbiamo frequentato una scuola a noi consigliata da Go Study Australia per migliorare il nostro inglese (esperienza che è servita molto sia per la lingua che per le amicizie), abbiamo deciso di andare a cercare lavoro nelle Farm.Ultimamente molti link sui social network denunciano il fatto che gli italiani vengono tratti male all’interno delle Farm australiane e noi vorremo smentire queste voci.

Partendo dal presupposto che in Italia, come in tutto il mondo, chiunque si può trovare male con un datore di lavoro per problemi personali, per sfruttamento, molestie o altri disagi, anche in Australia è possibile ritrovarsi in queste situazioni, ma questa è l’eccezione non la regola.
Il lavoro lo scegli tu, nessuno ti obbliga a rimanere se ti trovi male, come nessuno ti obbliga ad andare via se ti trovi bene.

La nostra esperienza nelle Farm

All’inizio ci siamo ritrovati di fronte ad un ambiente nuovo ed a parlare una lingua diversa, ma ad aiutarci c’erano molte agenzie gratuite che davano indicazioni, una delle più note è l’Harvest guide la quale elenca i principali luoghi, periodi e tipologie di lavoro. C’è anche la possibilità di andare in ostelli specializzati nel trovare impieghi, i quali forniscono alloggio e servizio taxi da e per il lavoro.
Noi in particolare abbiamo deciso di acquistare un mezzo di trasporto nostro poiché si possono trovare molti campeggi gratuiti o a prezzi irrisori, per esempio parchi neinazionali a 5 AUD a notte o caravan park a partire da 10 AUD.

Ad oggi, abbiamo lavorato 5 mesi circa in 3 Farm diverse. Il nostro compito era quello di raccogliere frutta o verdura, si possono trovare posti anche in packing shed o lavori pagati all’ora, come ad esempio la potatura degli alberi o il planting. Ogni volta che terminava la stagione di raccolta ci spostavamo in un altra zona riuscendo a trovare nell’ arco di pochi giorni un nuovo impiego.
Certe volte il lavoro può risultare un po’ pesante, ma anche io, Corinna, pur essendo una donna, riuscivo a stare al passo degli uomini, anche se con qualche difficoltà in più (nel sollevare pesi o spostare scale per raccogliere la frutta in cima agli alberi). Spesso le ore sono molte ma il guadagno è buono, inoltre questo tipo di impiego è l’ideale per chi vuole viaggiare.

E’ molto semplice trovare lavoro, lasciarlo ma anche perderlo, dipende dall’impegno che ognuno ci mette, qui la meritocrazia è garantita. Molti ragazzi ancora non prendono sul serio il lavoro in Farm; alcuni arrivavano al lavoro ubriachi dalla sera prima o utilizzavano droghe leggere sul posto di lavoro, pertanto venivano allontanati e/o licenziati.

Ci siamo sempre trovati bene sia con i datori di lavoro che con i supervisori. Se possono ti aiutano, ti insegnano da zero e danno molti consigli. Tutti quelli che abbiamo incontrato ci hanno sempre trattati bene e dato nuovi contatti in altre zone per facilitarci la ricerca.
In particolare nell’ultima Farm a Gayndah ci siamo trovati benissimo con la farmer, la quale era diventata più un amica che un capo; ci portava i ghiaccioli quando faceva molto caldo, i giorni liberi era sempre a festeggiare con noi offrendo personalmente cene e rinfreschi a tutti i suoi lavoratori (eravamo una ventina). Anche con i backpackers che lavoravano con noi abbiamo instaurato un buonissimo rapporto che tutt’ora continua a durare.

Da queste esperienze non ci si può lamentare anzi ci sentiamo molto fortunati! Sicuramente non smetteremo di andare a lavorare nelle Farm e fare esperienze che ci rimarranno impresse per tutta la vita.

La nostra prossima tappa è la Barriera Corallina (vi consigliamo di andarci, è la più grande al Mondo), poi Darwin (alla scoperta di Crocodile Dundee, una delle poche forse l’unica città con un po’ di storia), successivamente Alice Spring (il cuore Australiano) e poi… si vedrà!

Con questo salutiamo tutti e auguriamo un in bocca al lupo a tutti quelli che vorranno venire qui, speriamo di esservi stati d’aiuto!

– Corinna & Simone –

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