Vi ricordate di Giorgio e Martina, i nostri amici di “In Viaggio col Tubo”?
Li abbiamo lasciati qualche tempo fa mentre si trovavano nel bel mezzo della loro avventura in Australia. Da allora ne sono successe di cose e i ragazzi, che ora sono di nuovo in Italia, hanno voluto condividere con noi il resto della loro esperienza australiana. Andiamo a scoprire che cosa è successo da allora!
1. Allora ragazzi, come e dove è proseguito il vostro viaggio?
Eravamo rimasti a Brisbane! Dopo aver racimolato i soldi per poter continuare il viaggio siamo ripartiti verso nord. Abbiamo ovviamente fatto snorkeling sulla grande barriera corallina e visitato la foresta pluviale sopra Cairns dove abbiamo avuto anche un incontro ravvicinato con un casuario e il suo pulcino (che paura!).
Siamo poi tornati a Townsville e, dopo aver fatto un salto su Magnetic Island per vedere la famosa corsa dei rospi, ci siamo avventurati nell’Outback raggiungendo il Northern Territory. Qui il paesaggio è decisamente cambiato e la sabbia della costa è diventata piano piano sabbia rossa del deserto. Dingo, Uluru, Devils Marbles, cultura aborigena, coccodrilli e strade sterrate: questa è l’Australia dell’immaginario collettivo e non ci ha deluso! (a parte qualche colpo di tosse di Vanilla, il mini-van che ci ha accompagnati durante tutta la nostra avventura). Arrivati a Darwin ci rimaneva solo un mese del visto Working Holiday ed eravamo molto indietro rispetto all’itinerario stabilito (partiti da Melbourne volevamo terminare il nostro viaggio proprio da dove avevamo iniziato la nostra avventura). Quindi abbiamo corso fino a Perth, senza mancare il bellissimo Karijini National Park e la spiaggia di conchiglie di Shark Bay. Il Western Australia è più colorato di quel che sembra: laghi rosa, deserti gialli, gole di roccia rossa e mari di un azzurro accecante, senza parlare delle fioriture del Kalbarri National Park. Allo scadere del visto siamo stati a Bali quattro giorni, giusto il tempo di richiedere un visto turistico e tornare a Perth con altri tre mesi per finire il nostro viaggio. In realtà ci abbiamo messo poco più di un mese a raggiungere Melbourne perché volevamo avere tempo per rivendere la nostra casa mobile e tornare a casa per Natale.
Durante quest’ultimo periodo abbiamo percorso tutta la costa sud, addentrandoci qua e là nell’Outback per visitare posti come Lake Ballard e Coober Pedy. L’ultimo tratto di strada, la Great Ocean Road, ci ha stupito positivamente: pensavamo fosse una trappola per turisti, invece merita tutta la sua fama!
2. Che lavori avete fatto per mantenervi durante la vostra avventura?
Abbiamo lavorato per lo più nella ristorazione; è un settore in cui c’è molto ricambio ed è più semplice trovare posti vacanti rispetto ad altri campi. Un minimo di esperienza è ovviamente richiesta, ma la cosa veramente importante è cavarsela bene con l’inglese, soprattutto se si cerca posto come camerieri o si svolgono mansioni in cui si devono comprendere le necessità dei clienti. Non sono poi mancate le occasioni di lavorare come fotografi per un ristorante mongolo in Tasmania o come lavavetri per la nostra padrona di casa, giusto per arrotondare un po’. E per non farci mancare niente abbiamo toccato con mano anche l’esperienza delle farm in diversi posti.
3. E qui come è andata?
Ci sono stati alti e molti bassi… Raccogliere l’uva in Tasmania si è rivelato un ottimo lavoro: ben pagato e in condizioni dignitose, con tanto di pausa caffè per asciugarci dalla pioggia! Le zucchine di Bundaberg invece sono state un incubo! Un lavoro sotto il sole, in campi sterminati, chinati a raccogliere è già di per sé molto difficile, ma a questo si aggiungeva la paga ridicola e il poco rispetto che i responsabili avevano nei confronti dei lavoratori: in sei ore di lavoro le uniche pause concesse erano quelle per spostarci da un campo all’altro, distanti chilometri, utilizzando i nostri mezzi e senza rimborso per la benzina…Per questo ci siamo convinti a cercare esclusivamente occupazioni in città perché più leggere e meglio pagate. L’esperienza in farm è molto bella ma bisogna fare attenzione a scegliere bene il posto dove si andrà a lavorare perché c’è molta gente che se ne approfitta, a scapito dei farmer corretti che rispettano le regole e i propri lavoratori!
Nel nostro caso poi non abbiamo sondato altri terreni perché non ci interessava ottenere il secondo visto Working Holiday, preferivamo guadagnare più soldi per continuare la nostra avventura e raggiungere il nostro obiettivo primario: visitare ogni angolo del Paese!
4. Ad esperienza conclusa qual è il posto dove dove avete lasciato il cuore?
Scegliere un singolo posto è impossibile, i nostri cuori sono un po’ come i sassolini di Hansel e Gretel, disseminati lungo il percorso. Tra i nostri preferiti ci sono i già citati Hartz Mountain National Park e Mount Kaputar con le sue lumache rosa. Abbiamo rimpianto tutto l’inverno le Bitter Springs di Mataranka, terme naturali immerse in una giungla di palme. Anche nuotare con i leoni marini e i delfini a Baird Bay è sicuramente l’esperienza più emozionante, soprattutto quando scopri che i leoni marini non sono altro che cuccioloni giocherelloni, se abituati ad interagire con l’uomo. L’elenco è piuttosto lungo: ci siamo fatti una personale top 25 scegliendo dalla nostra lista delle “100 cose da fare in Australia”, pubblicata sul nostro canale YouTube.
5. La vita in Australia è tanto diversa da quella in Italia? Se sì, in che cosa lo è?
Per noi lo è stata sicuramente! Vivere in Australia ha significato viaggiare attraverso il paese per 10 mesi, quindi essere quasi ogni giorno in un posto diverso in cerca di cose nuove e con la libertà di poter fare qualsiasi cosa con i propri tempi e a proprio modo. È stato molto difficile riabituarsi ad una routine! Routine che abbiamo avuto per i periodi di lavoro, ma che abbiamo saputo apprezzare grazie all’atmosfera più rilassata e al contempo giovane che caratterizza le grandi città australiane. Le persone hanno turni di lavoro meno pesanti e quindi hanno più tempo per dedicarsi ad altre attività.
6. Avete incontrato qualche difficoltà nel corso della vostra avventura?
Quasi tutte le nostre difficoltà sono state legate a Vanilla, il nostro van. Praticamente ogni cosa che c’era nel cofano è stata sostituita presto o tardi nel viaggio, motore compreso! Nonostante abbiamo speso molti soldi per le riparazioni, le difficoltà non sono comparabili alle gioie che questo viaggio ci ha dato!
7. Che cos’è che rende l’Australia così speciale?
Prima di tutto i posti meravigliosi e così diversi tra loro, poi la possibilità di poter viaggiare facilmente perché su quasi tutti i percorsi principali ci sono aree di sosta gratuite con bagni e talvolta anche docce.
Infine un elemento molto importante sono le persone: quasi tutti quelli che abbiamo incontrato nel nostro viaggio sono stati gentili e pronti ad aiutarci, anche solo con un consiglio. Che siano stati altri giovani viaggiatori, grey nomads (i viaggiatori pensionati) o gli abitanti di piccoli paesi o grandi città, tutti avevano voglia di raccontare le loro avventure e di ascoltare le nostre.
8. Pensate che tornerete un giorno in Australia?
Molto probabilmente sì, prima di tutto per rivedere alcune persone che abbiamo conosciuto, e poi per tornare a scoprire le piccole cose che ci siamo persi o a rivedere le grandi che ci hanno fatto innamorare di questo Paese.
9. Convincete un ragazzo indeciso a partire per la terra dei canguri!
Questo è il video che abbiamo realizzato dopo la nostra lunga avventura, ed è meglio di qualsiasi cosa potremmo dire!
Sul nostro canale YouTube potete trovare i video, ancora in pubblicazione, di tutte le tappe del nostro viaggio, ma anche video con piccoli consigli pratici per intraprendere quest’avventura. Stiamo anche costruendo un nuovo sito dove presto troverete nella sezione “i nostri viaggi” le mappe che ripercorrono sia questo che gli altri viaggi finora fatti. Infine, se volete vedere cosa vi aspetta facendo un viaggio come il nostro, cercate l’album “vita da backpackers” sulla nostra pagina facebook.
Non ci resta che aggiungere…Buon Viaggio, mates!
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Giorgio & Martina
in Viaggio col Tubo