Oggi vi raccontiamo la storia di una rivincita: quella di Fabio Bertocchi, ragazzo di Bergamo, partito per l’Australia ad inizio 2015 ed oggi in procinto di ottenere l’ambitissimo sponsor con un’azienda di Sydney.
Fabio è un geometra e gli ultimi 6 anni della sua vita in Italia a lavorato come artigiano a partita IVA. “Facevo ristrutturazioni e manutenzioni” Racconta “È andata bene per 2 anni, poi non c’era lavoro, non mi pagavano e mi sono imbattuto in vari altri problemi”.
Tanto che già nel 2013 aveva pensato di trasferirsi all’estero: era indeciso tra Canada e Australia, ma alla fine il richiamo della terra dei canguri ha prevalso, anche per la maggiore semplicità nell’ottenere il visto. Partito con un Working Holiday Visa da solo, senza alcun contatto a destinazione ad eccezione del supporto di Go Study, Fabio è arrivato a Sydney a inizio 2015 con una gran voglia di riscattarsi dalle delusioni lavorative italiane e dopo solo poche settimane ho trovato lavoro nel settore delle ristrutturazioni, proprio quello dove lavorava anche in Italia. Niente male!
Durante i primi 4 mesi in Australia ha cambiato tre lavori, finché lo scorso luglio non ha trovato, per caso su un sito web, il suo attuale posto di lavoro dove è stato preso subito e dopo poco qualche mese gli è stata offerta la sponsorizzazione!
“Ho iniziato l’ultima settimana di luglio 2015 e a metà settembre mi hanno offerto lo sponsor. Qui c’è un’economia che muove soldi. Se hai voglia di lavorare seriamente questo è il posto giusto! Ci sono un sacco di opportunità a Sydney. Bisogna andarsele a prendere, ma ci sono! E una volta che le hai afferrate dopo non ti ferma più nessuno.”
Qui si occupa di ristrutturare bagni e cucine, è ben pagato e si sente finalmente realizzato perchè lavora tanto ma con grande serenità! Una grandissima soddisfazione per uno che dice di avere lasciato se stesso in Italia: “Quando hai 20 anni lasci poco, ma quando ne hai 30 hai delle routine che fai fatica a lasciare. In valigia ho messo le mie capacità e il meglio che avevo di me! Farò ancora degli errori ma saranno errori australiani”.
Ed ecco la sua giornata tipo durante la settimana lavorativa:
- Sveglia alle 6 e preparazione dello zaino e del cibo per la giornata di lavoro
- Ginnastica
- 6.40 il treno per andare a lavoro
- 7.30 Inizio della giornata di lavoro
- 15.30/16.00 termine della giornata di lavoro. A volte lavora fino alle 5 (ma è raro).
“In Italia devi ammazzarti, devi dimostrare che il lavoro è tutto. Ho guadagnato 10 anni di vita da quando sono qui. Ci metto lo stesso impegno, eppure ottengo il triplo: non sono stressato, ma sono premiato. Faccio il mio lavoro e sono pagato ogni sacrosanta settimana.”
E anche per quanto riguarda i capi, secondo l’esperienza di Fabio non c’è paragone tra Italia e Australia:
“Qui il tuo capo ti chiede informazioni, non ha paura a farsi vedere debole. Lui mantiene il suo ruolo, ma quello che non sa fare lo mostra tranquillamente. Ma c’è rispetto ed è reciproco. E le capacità portano al risultato.”
Insomma Australia terra delle opportunità, ma solo per chi sa coglierle!
Per Fabio l’Australia è “immensa, con tutto da fare data la sua grandezza.”ma aggiunge “Allo stesso tempo ti puoi perdere. Devi focalizzarti su te stesso. Potrebbe essere anche pericolosa, puoi arrivare con delle belle idee ma perderti in tante altre cose. Ci sono 26 milioni di persone in tutto il continente: solo questo numero descrive l’immensità di questo posto. È enorme. Tutto il resto viene da se.”
Non c’è da stupirsi che non senta la mancanza dell’Italia (ad eccezione dei suoi cani) e che sostenga di non volerci tornare neanche se mi danno una Ferrari! Anche degli italiani in Australia ha un’idea molto precisa…li divide in due categorie:
“Ci sono quelli che credono in se stessi, che hanno lasciato tanto e che vogliono trovare tanto! e poi ci sono quelli che arrivano qua a che pensano che tutto gli sia dovuto solo perché sono italiani: ingegneri, architetti appena laureati senza un briciolo di esperienza che pensano di trovarsi aperte tutte le porte.”
E per quanto riguarda il futuro?
“Ora voglio prendere il certificato per diventare un costruttore qui in Australia, poi potrò lavorare in proprio. E’ il modo più rapido per avanzare, piuttosto che farsi riconoscere tutti i certificati italiani. Mi sto ricostruendo nuovo, con il Fabio vecchio!” Sogna in grande Fabio e facendo tesoro della sua esperienza personale dà un prezioso consiglio a tutti i giovani che stanno pensando di partire per l’Australia:
“Il mio consiglio è rimboccatevi le maniche. Qui interessa il più bravo non il più bello. Prima date e poi chiedete. Toglietevi le domande e toglietevi le paure, non pensateci due volte e andate. Nel momento in cui vi ponete la domanda, significa che ve la dovete giocare! Partite, in Italia non vi perdete niente.”
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