5 Miti da Sfatare sul Visto Working Holiday

5 Miti da Sfatare sul Visto Working Holiday

Il visto Working Holiday per l’Australia è uno dei visti più popolari tra i giovani di tutto il mondo, inclusa l’Italia!

L’Australia ha consolidato il programma Working Holiday con 19 paesi, permettendo ai cittadini titolari di passaporto che abbiamo una età compresa tra i 18 e i 30 anni (la possibilità di richiederlo decade al raggiungimento del 31esimo anno) di trascorrere un anno sul proprio territorio, con il diritto di lavorare per un periodo massimo di 6 mesi per un unico datore di lavoro (non è quindi possibile lavorare 12 mesi per lo stesso datore di lavoro).

Esistono molte informazioni sul visto Working Holiday, sia in rete che offline, e con tutta probabilità avrai avuto occasione di leggere o ascoltare le esperienze di amici e conoscenti che già sono stati Down Under. Ma non fidarti di tutto quello che ti capita sotto il naso!

5 Miti da Sfatare sul Visto Working Holiday

Ecco allora 5 miti sul visto Working Holiday che vogliamo sfatare immediatamente:

come richiedere il visto working holiday

Mito #1: Posso avere più di un visto Working Holiday!

Per ottenere il secondo visto Working Holiday è necessario svolgere il cosiddetto ‘harvest work’, ovvero lavorare in una azienda agricola per 3 mesi (precisamente 88 giorni), quando è ancora in vigore il primo visto. È possibile richiedere il secondo visto subito dopo la scadenza del primo o in qualsiasi momento prima di compiere i 31 anni di età.

Miti da sfatare sul visto Working Holiday

Mito #2: Se faccio 3 mesi di lavori agricoli, il governo estenderà automaticamente il mio WHV per un altro anno

Se rimani sul territorio australiano dopo che il primo visto vacanza lavoro è scaduto senza fare nulla, è possibile che tu stia commettendo un atto illegale. Devi richiedere un secondo visto Working Holiday prima della scadenza del primo. Ricordati che è tua responsabilità fare tutto il necessario perché il tuo visto rispetti le leggi australiane e le condizioni poste dal governo australiano.

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Mito #3: Non potrò tornare in Australia se rivendico la mia Superannuation!

Falso. La Superannuation è un fondo pensione che il datore di lavoro è obbligato a pagare e costituisce il 12% del salario accordato. Gli australiani possono utilizzare questa somma dopo essere andati in pensione, ma dal momento che tu ti trovi nel paese per una vacanza/lavoro, è possibile richiedere il fondo pensione una volta scaduto il visto. Ciò non ti impedirà, tuttavia, di rientrare in Australia nel futuro. Se tornerai a lavorare, dovrai però aprire un nuovo conto di Superannuation per essere in grado di guadagnare di nuovo.

Mito #4: Essendo in Australia con un Working Holiday Visa, non ho l’obbligo di pagare le tasse

Falso. Dal momento in cui lavori in Australia, devi pagare le tasse! Detto ciò, è possibile richiedere le tasse indietro alla fine dell’anno fiscale. Per potere lavorare in Australia avrai bisogno di un codice fiscale, chiamato ‘Tax file number’. Lavorare con un codice fiscale dà la possibilità di pagare una aliquota fiscale più bassa.

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Mito #5: Una volta che ho un visto vacanza lavoro, posso utilizzarlo in qualsiasi momento prima di compiere i 31 anni di età

Se non hai mai richiesto il visto vacanza lavoro, puoi richiederlo al massimo entro la fine del tuo trentesimo anno di età (qualora siano ancora soddisfatti i requisiti). A questo punto potrai entrare in Australia entro 12 mesi dalla data in cui ti viene concesso il visto (anche se avrai già compiuto 31 anni, perché la cosa fondamentale è che la richiesta sia stata fatta entro il 30 anno).

Siamo riusciti a sfatare questi falsi miti sul visto Working Holiday?

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