Benvenuti ragazzi di Italiandreamtime, raccontate ai nostri lettori chi siete.
Denis, viaggiatore da sempre, videomaker da poco, grazie ad Emiliano che mi ha indicato la via.
Emiliano, appena in tempo per il Working Holiday Visa, da sempre attratto dal fascino dell’Australia e dal desiderio di scoprire perché è così diversa dall’Italia (se lo è).
Insieme abbiamo deciso di inventarci un modo per raccontare l’Australia in una forma del tutto diversa! Non più solo con delle parole scritte su un testo, ma con delle immagini in movimento che raccontano delle storie, storie italiane a testa in giù.
Come mai avete scelto questo nome?
Dreamtime è una parola magica, che fa volare, fa viaggiare al solo pensiero di pronunciarla. Nella mitologia aborigena è “il tempo in cui tutte le cose sono state create” attraverso il canto degli antenati, ma per noi è anche un modo per continuare a sognare. Ci sono persone che hanno il coraggio di osare, e che arrivano al punto di prendere la decisione più difficile: la partenza. A quelle persone che hanno avuto il coraggio di spiccare il volo, è dedicato questo titolo. Per sottolineare, rimarcare ed esaltare coloro che avevano un sogno e che sono andati all’estero per poter realizzare: Italian Dreamtime, è tempo di sognare…
Come mai avete scelto come meta l’Australia?
Al giorno d’oggi sembra la meta preferita dai giovani, forse perché affascinante, o agli antipodi o semplicemente perché non c’è persona al mondo che rimanga delusa dall’Australia!
E’ stato semplice difficile incontrare le comunità italiane?
Dipende molto dalle città. Su Sydney e Melbourne, che sono le città storicamente “italiane” direi proprio di no, mentre per quel che riguarda Perth, Adelaide, Darwin e Brisbane ci siamo dovuti adoperare un po’ di più.
A Melbourne, come ci aspettavamo, è stato facile inserirci nella comunità perché è raccolta nella “piccola Italia” intorno a Lygon Street, la via principale del quartiere di Carlton, ed è stato diverso dagli altri luoghi perché qui si sente forte la presenza dei nostri connazionali e la sensazione di trovarsi in Italia in certi locali è veramente incredibile.
La comunità che ci ha stupito di più è sicuramente quella di Fremantle, Western Australia, dove si può trovare addirittura la Cappuccino Street. Fremantle era il primo porto di sbarco per gli italiani in arrivo negli anni ’50 in nave che, sfiniti da un lungo ed estenuante viaggio e ignorando la grandezza dell’Australia, sceglievano di fermarsi qui. La comunità italiana ha contribuito all’espansione di questa perla di cittadina della costa Ovest.
Che differenza c’è tra gli emigranti di oggi e quelli di ieri?
Entrambi alla partenza hanno lo stesso carico di aspirazioni e sogni. La differenza è che i ragazzi di oggi spesso la vivono come una parentesi, un anno di avventura e/o di studio per vedere cosa accadrà e possiamo dire che alla fine spesso accade! Invece una volta si partiva, con la certezza di non tornare. Per molti emigranti del passato l’Italia trova spazio solo nei loro cuori e nei loro ricordi contornati da lacrime e sorrisi malinconici.
Qual è la testimonianza che vi ha colpito maggiormente?
In realtà ce ne sono tante ed ognuna ha in qualche modo toccato delle corde importanti per noi, alcune ci hanno lasciato a bocca aperta, altre ci hanno strappato un sorriso riconoscendo il forte carattere italiano anche dopo tanti anni di vita Down Under. Quello che è certo è che ognuno ha la sua storia e le proprie motivazioni che lo hanno portato a scegliere di cambiare la vita e stabilirsi in Australia.
Ci viene in mente Sonia “Liljoy” – che è una ragazza che è arrivata in Australia con l’aiuto di Go Study, ci teniamo a precisarlo – una ragazza che ha perso la madre da piccola, il padre l’ha abbandonata, il destino è stato crudele con lei. E siccome in Italia 3 lavori non le bastavano per essere felice, ha deciso di voltare le spalle al suo destino ed ora in Australia è una street dancer italiana, dal sorriso così straripante che sembra quasi arrivare fino in Italia, e notizia fresca fresca, le hanno appena offerto il permanent!
E poi, senza ombra di dubbio le storie commoventi di un Alpino che ha combattuto la seconda guerra mondiale per l’Italia. I suoi occhi gonfi di ricordi, le sue mani tremanti, le sue lacrime che sanno di nostalgia, la sua disperazione per non essere mai tornato. Ma poi i saluti a casa, il suo sorriso finale a dirci che anche se è in Australia da una vita, dentro di lui, sotto quella pelle vissuta, batte un cuore italiano.
O anche Sisto Malaspina del Pellegrini’s Bar, che ancora dopo 50 anni serve la pasta “come la faceva la sua nonna”, tagliata a mano con gli ingredienti che regala la sua terra (l’Italia) e che accoglie le persone con un caloroso sorriso e qualche frase in italiano, tanto che ormai anche tutti i suoi clienti australiani ordinano in italiano. Noi abbiamo gustato diverse volte lasagne e gnocchi.
Ci sono momenti che più di altri ti fanno ricordare che la vita è meravigliosa e può stupirti da un momento all’altro, la cosa più bella è che a volte questi momenti capitano, e rimangono lì, in quel luogo, sospesi, per sempre. Poter dire di aver vissuto quegli attimi di magia per “lavoro”, o comunque per un progetto creato da due sognatori, è qualcosa che riempie d’orgoglio e fa capire che abbiamo fatto la scelta giusta, abbiamo avuto il coraggio di sognare, di osare e la nostra speranza è che tutti coloro che hanno un sogno, piccolo o grande che sia, siano disposti a tutto per realizzarlo. Anche a partire per il posto più lontano del mondo, se è quello che sentono veramente.
La vostra impressione dell’Australia
Difficile trovare parole che non siano già state spese.
Certo l’unico messaggio che non vorremmo dare è che sia tutto facile. L’Australia può dare tanto, ma soprattutto a chi lo merita. Nessuno ti regala nulla. Partendo da questo presupposto allora si, i ragazzi potranno trarre motivazioni e non false illusioni. Se un ragazzo crede in sè stesso ed è disposto a scommettere su di sè, allora potrà cominciare a pensare a quell’isola lontana come al posto perfetto. Che poi diciamoci la verità, grazie a voi di Go Study, quell’isola non è poi così lontana!
Dal punto di vista naturalistico invece che dire? Pensavamo di aver visto tutti i colori e le forme del mondo prima di arrivare in Australia, ma era un illusione.
Su quali canali possiamo seguire le vostre interviste?
Easy: su youtube troverete tutti i nostri video.
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